Curiosando sulle origini del Carnevale di Viareggio

Le origini del Carnevale di Viareggio risalgono al Febbraio del 1873, quando un gruppo di giovani benestanti della Viareggio d’ allora, durante le riunioni presso il caffè del Casinò pensarono di organizzare una domenica diversa con sfilate di carrozze fiorite trainate da buoi. Da quel momento il Carnevale di Viareggio è divenuto l’ evento spettacolare tra i più belli e grandiosi a livello mondiale.


Sul finire del secolo comparvero i carri trionfali, costruiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori e messi insieme da abili carpentieri e fabbri della nascente industria navale. La caratteristica del Carnevale di Viareggio è la satira, in modo specifico satira di politica.

La tradizione del Carnevale di Viareggio sembrò distrutta del tutto in seguito alle devastanti conseguenze causate dalla prima guerra mondiale. Ma magicamente rifiorì burlandosi degli eventi che lo avrebbero dovuto calare nell’ oblio, e si manifestò addirittura più splendido e grandioso.

Le forme dei carri si espansero, su uno di essi apparve una piccola banda che intonò quello che è poi divenuto l'inno del Carnevale: "Su la coppa di champagne"; pochi anni dopo comparvero i movimenti dei mascheroni e si giunse così allo spettacolo che ogni anno continua ad affascinare una folla sempre più numerosa.

Nel 1925, per iniziativa di alcuni costruttori, per realizzare i carri fu introdotta la cartapesta, un materiale costituito essenzialmente da un preparato di acqua, colla, gesso e carta che rappresentò una profonda innovazione che consentì l’ invenzione di nuove forme leggere e sempre più con una struttura spettacolare semovente. La storia del Carnevale di Viareggio diventa cos’ leggenda e i costruttori vengono decretati, dalla stampa nazionale e internazionale, maghi della cartapesta.

Nel 1930 Uberto Bonetti, il pittore che ha illustrato la magia del carnevale con manifesti ufficiali, ideò Burlamacco, la maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio, un pagliaccio con un puzzle di indumenti sottratti alle maschere italiane della Commedia dell'Arte. Nel 1931 Burlamacco appare nel manifesto in compagnia di Ondina, una figurina di bagnante con costume castigato, come d'uso negli anni trenta, per comunicare che Viareggio era la città del carnevale e dell'estate.

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